le radici della tradizione..MACERATA CAMPANIA( Caserta)

Macerata Campania, CASERTA, CAMPANIA


"e chi lo conosce qsto paese??!! esiste un paese che si chiama Macerata Campania?!!" Lo diranno in molti. 
E' il mio paese d'origine, dove sono cresciuta, dove ho vissuto per 26 anni. 
Quando ci vivevo lo guardavo con disprezzo, con distacco, con freddezza xchè ero convinta che "solo" nel mio paese nn c'era nulla di bello, solo nel mio paese la gente ti cuciva addosso vesti che nn erano tue..
Adesso che lo vivo da lontano lo guardo in modo diverso, lo vedo come il mio passato e ne assaporo le note positive..... parliamo x esempio della festa x eccellenza di Macerata Campania, quella in onore di S.Antonio Abbate che ricorre il 17 gennaio di ogni anno. La festa dura tre o quattro giorni durante i quali sfilano x le vie del paese dei carri allegorici che suonano e cantano percuotendo botti, tinelli, falci. In pratica i giovani del paese mesi e mesi prima decidono che forma dare al carro, chi sono i partecipanti, che canzoni fare ecc ecc ecc..e ci sono stati dei carri stupendi, tipo la nave..eolo(il dio dei venti)..il diavolo..pinocchio..la botte..e un sacco altri bellissimi (devo dire che i giovani sono bravissimi, dei veri e propri architetti)..Qsti carri vengono chiamati le Battuglie di pastellessa.La tradizione popolare fa risalire l’origine della pastellessa al XIII secolo: gli artigiani del posto, per dimostrare quanto fossero robusti e duraturi i loro prodotti e per attirare l’attenzione sulle loro attività, percuotevano con magli le botti, con mazze di legno i tini e con ferri le falci creando rumori dapprima assordanti, ma che poi con i giusti accorgimenti sono diventati suoni ritmici.


il termine pastellessa deriva da una specialità tipica della cucina povera: 

la past' e 'llesse (o past' e 'llessa)



ovvero la pasta con le castagne lesse. A Macerata Campania, in occasione della festa antoniana, la tradizione vuole che si prepari tale ricetta, in cui il dolce della castagna insieme al piccante del peperoncino crea un gusto abbastanza gradevole.La castagna è sempre stata un elemento essenziale della cucina povera. In antichità è stato quasi l’unico sostentamento, specie d’inverno, di molte comunità montanare, dove il grano non riusciva a crescere o si era troppo poveri per poterlo fare arrivare dalle pianure. Anche se Macerata Campania si trova in pianura a pochi metri sul livello del mare, c’è da considerare che dista a non molto dal comune di Roccamonfina, dove è fiorente la produzione di castagne.Le castagne, sbucciate e fatte essiccare, si conservano a lungo e possono essere fatte rinvenire lessandole, costituendo una riserva alimentare invernale per le famiglie più povere. Non deve quindi meravigliare la scelta della past' e 'llesse come piatto tipico della Festa di Sant’Antuono, che ricade appunto in un periodo dell’anno in cui l’inverno si fa più sentire.Col passare del tempo tale piatto, ma soprattutto il termine pastellessa, è diventato un elemento esclusivo della cultura maceratese in Terra di Lavoro.


INGREDIENTI X 4 PERSONE
200 gr di castagne lesse
300 g di tubetti o tubettoni
100 g di pancetta
Aglio
Olio d’oliva extravergine
Peperoncino
Sale 


il giorno prima della preparazione, mettere le castagne lesse a bagno in acqua e bicarbonato di sodio. Ciò consente di pulire e ammorbidire in modo adeguato le castagne lesse. 
Preparate il soffritto con pancetta, aglio, olio e peperoncino: mentre tagliate la pancetta a dadini, fate soffriggere aglio e peperoncino nell'olio d’oliva in una padella capiente; quindi aggiungete anche la pancetta.Fate soffriggere bene la pancetta fino a che non è bella colorita. Aggiungete le castagne lesse nella padella col soffritto, facendo insaporire il tutto a fuoco lento.
Contemporaneamente mettete a cuocere la pasta, salandola al punto giusto; quindi scolate la pasta al dente, per poi saltarla in padella per qualche minuto con il soffritto e le castagne lesse.
Servite a tavola il piatto fumante  

 l'ultima foto è in versione fingerfood per Danita xchè partecipo al suo contest: geografia in tavola






Commenti

  1. Ma che bella storia che hai raccontato!! E' proprio vero, quando le viviamo ogni giorno non riusciamo ad apprezzare quello che abbiamo ;-).
    Ma fai che mia mamma con le castagne così e la pancetta ci fa, invece, la zuppa di ceci ;-).
    Bellissima ricetta anche nella versione finger ;-). Grazie tante!!! E se vuoi, ti aspetto con altre ricette e....altre storie ;-)

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